martedì 26 marzo 2013

D154 - La Strategia Energetica Nazionale è decreto - Parte 2


Seconda puntata di Derrick sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN), recente decreto del Governo emanato dopo una consultazione pubblica, e sulle modifiche rispetto alla bozza iniziale di qualche mese fa.
Con la SEN, per ottenere sostenibilità ambientale, sicurezza degli approvvigionamenti, riduzione della bolletta energetica e crescita economica, il Governo propone una serie di linee guida dell'energia, ed eravamo arrivati a parlare del punto sul mercato elettrico e le sue infrastrutture.

Rete elettrica
La SEN evidenzia la necessità di migliorare l'interconnessione degli elettrodotti italiani, in particolare della Sicilia ancora quasi isolata dal continente. Un isolamento, e qui è Derrick che parla, che impedisce la concorrenza tra le centrali elettriche di qua e di là dallo stretto, tanto che in Italia nel 2012 l'energia prodotta dalle centrali siciliane è stata pagata alle centrali in media circa 95 €/MWh contro i circa 70 €/MWh pagati alle centrali del Sud continentale.

Eppure il nuovo cavo di collegamento Sicilia-Calabria, che secondo i piani 2006 del gestore della rete Terna doveva essere completato nel 2010, sarà disponibile se va bene nel 2015. Se va bene, appunto, visto che lo scorso 6 marzo l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato una mozione proposta dal Movimento 5 Stelle per chiedere una variazione del tracciato su suolo siciliano dell'elettrodotto Sorgente-Rizziconi, a difesa della salute degli abitanti delle zone attraversate dal cavo.
In realtà se il cavo ci fosse si spegnerebbero alcune centrali elettriche siciliane obsolete e con emissioni maggiori di quelle che dal continente le spiazzerebbero. E le sollevazioni siciliane contro l'elettrodotto sono infatti probabilmente legate non a timori ambientali, ma occupazionali da parte dei lavoratori di centrali a rischio chiusura, come ha scritto Gionata Picchio su Staffetta Quotidiana del 7 marzo.

Sussidi incrociati nelle tariffe elettriche
In tema di tariffe elettriche, la SEN auspica interventi (già peraltro previsti nel DL sviluppo) su un punto caldissimo e che fu anche al centro di un convegno radicale con la partecipazione del presidente dell'Autorità per l'Energia Bortoni circa un anno fa: il modo con cui diversi consumatori pagano i costi del sistema elettrico. Oggi il sistema produce un sussidio incrociato a vantaggio dei grandissimi consumatori industriali energivori, che pagano l'elettricità meno che in Germania, mentre bastona le piccole e medie aziende. La soluzione auspicata dal Governo va a tutela delle aziende energivore indipendentemente dalla taglia ed è certamente un passo verso l'equità anche se non risolve il dubbio che pagare sconti sull'energia alle aziende nel sistema delle tariffe sia un aiuto di Stato, tema su cui urge una decisione europea.

Mix di generazione
Riguardo al mix di generazione elettrica italiano, la SEN dà una visione che Derrick condivide: dice che se ipotizziamo un futuro di rinnovato impegno a ridurre le emissioni-serra e di maggior integrazione europea delle reti, allora le nostre centrali a gas diventeranno convenienti per non pagare costi ambientali e per esportare capacità di scorta che altri paesi non hanno nella stessa misura.

Martedì prossimo continua su Derrick l'analisi della Strategia Energetica Nazionale.

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