Riprendo sulla valutazione economica del trasporto ferroviario ad alta velocità e in particolare sulla Torino-Lione. Di questa, nella scorsa puntata abbiamo iniziato a trattare l'analisi costi-benefici commissionata dal Governo e a cui ha sovrinteso Mario Virano, commissario straordinario per l'opera.
Abbiamo visto che il documento valuta positivamente la Torino-Lione, nella sua versione originale, sulla base di alcune ipotesi importanti. Una di queste riguarda la valutazione del traffico potenziale e futuro, e va commentata direi soprattutto su un paio di punti:
1) La crisi economica ha prodotto una discontinuità anche nella domanda di trasporto e ha reso necessario fare ipotesi su come ne sarà il trend futuro. Lo studio assume che la crisi comporti una compressione della domanda complessiva di trasporto sulla tratta Torino-Lione pari al rimangiarsi dieci anni della crescita recente, e assume che dopo la crisi il tasso di crescita torni però ad essere quello di prima. Un'ipotesi che a seconda delle nostre sensibilità può apparire ottimista, o pessimista. Di sicuro è un'ipotesi che non attribuisce alla crisi alcun innesco di cambiamento strutturale nel tasso di materialità dei consumi e del benessere né nell'intensità dello scambio tra Italia e Francia di beni pesanti e adatti a transitare tramite hub ferroviario. Punto di vista a mio avviso piuttosto miope o comunque semplicistico.
2) L'analisi, nel valutare gli effetti di cambio modale da gomma a ferro, non tiene conto degli effetti dell'avvenuto potenziamento della vecchia linea del Frejus, dove ora possono passare più tipi di container e di carri porta-tir. Lo studio stesso ammette questa lacuna, ma non la colma nell'analisi. Si conferma quindi, che io sappia (e invito chiunque abbia elementi contrari a smentirmi ringraziandolo in anticipo), che nessuna fonte ufficiale valuta come i lavori recentemente terminati sulla vecchia linea del Frejus influenzino le prospettive di traffico della nuova.
A proposito di vecchia linea. Lo studio dice una cosa identica a quella che dicono i detrattori della TAV, e cioè che la linea storica del Frejus non è satura. Afferma però che il tipo di servizi che essa può offrire (o meglio che poteva offrire prima dell'aggiornamento), e i suoi costi variabili più alti a causa della forte pendenza, non permettono di intercettare una rilevante domanda potenziale di trasporto presente e futura, né quindi di spiazzare il traffico su gomma.
Allora, provo a fare un bilancio. Il materiale che ho visto in varie puntate permette di dire che la TAV Torino-Lione è senz'altro conveniente o senz'altro sbagliata? Forse no. Un paio di fattori della valutazione restano inevitabilmente opinabili:
- La valutazione olistica dell'impatto ambientale e delle esternalità
- La stima della domanda di trasporto
Ma c'è un punto che mi sembra fermo: le valutazioni con cui il Governo motiva l'opera ignorano – consapevolmente – il recente adeguamento della vecchia linea. Se è così, le analisi del Governo sono sicuramente insoddisfacenti e vanno aggiornate, ed è inquietante che la decisione di fare i lavori, benché parziali, sia comunque stata presa.
Link utili:
- Tutte le puntate di Derrick sulla TAV:
http://derrickenergia.blogspot.com/search/label/TAV