martedì 6 maggio 2014

Pro e contro dell'energia da biogas - Parte 1 - D201

È sempre più frequente, soprattutto nella pianura padana, imbattersi in zone agricole occupate da larghe calotte circolari. Si tratta di contenitori destinati alla digestione anaerobica di biomasse. Scarti agricoli, oppure prodotti agricoli coltivati apposta, letame, scarti della lavorazione alimentare o altro, che attraverso la trasformazione chimica di batteri producono gas combustibili e un residuo utilizzabile come fertilizzante.

I gas combustibili alimentano motori a combustione interna, derivati da motori diesel o a ciclo Otto, accoppiati a generatori elettrici. Il risultato è la produzione di elettricità e il recupero del calore residuo (cogenerazione in gergo), quest’ultimo in parte riutilizzato attraverso reti apposite nel processo stesso di trasformazione della biomassa o per altre necessità, civili, agricole o nei casi di integrazione più fortunata industriali, purché evidentemente in aree limitrofe.

L’uso energetico di biomasse, incluso il biogas ottenuto nel modo che ho detto, è a tutti gli effetti produzione di energia da fonte rinnovabile, perché il combustibile si rigenera attraverso il ciclo vegetale o animale, e per questo ha diritto agli incentivi destinati alle rinnovabili. Naturalmente, e gli ascoltatori fedeli di Derrick lo sanno bene, fonte rinnovabile non vuol dire né fonte senza impatto ambientale né, nel caso delle biomasse, fonte senza emissioni di fumi di combustione dannosi.

Vediamo prima quali ragioni ecologiche possono rendere utili impianti come quelli che ho schematizzato sopra, prima di passare alle ragioni di preoccupazione.

Primo vantaggio ecologico: captazione di gas con un effetto serra molto intenso, come il metano, che nella normale attività agricola verrebbero emessi tal quali in atmosfera e che invece, una volta bruciati, hanno un impatto-serra minore.

Secondo vantaggio ecologico: produzione di energia elettrica e termica spiazzando produzioni convenzionali, per esempio a carbone, a maggiore impatto negativo su ambiente e salute.

Terzo vantaggio ecologico: la trasformazione batterica segregata di liquami biologici riduce l’inquinamento delle acque, tant’è che in effetti è un processo in parte comune ai depuratori.

Molte aziende agricole stanno dotandosi di impianti del genere e questo modifica in modo anche rilevante la morfologia delle campagne coinvolte, il che, comprensibilmente, solleva preoccupazioni. Proverò la prossima volta a fare un elenco delle ragioni invocate di solito dai contrari all’uso energetico del biogas da fonte agricola. Anticipo subito che alcune le trovo pretestuose, altre molto concrete.

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