martedì 14 maggio 2024

Sanzioni all'energia russa - Aggiornamento (Puntata 622 in onda il 14/5/24)

Trasporto di GPL a Fez
L’Europa importa oggi circa un terzo in meno di gas via tubo dalla Russia rispetto a prima della guerra, l’Italia meno di un quinto, e di certo i ricavi stellari che la Russia ne traeva poco dopo l’invasione dell’Ucraina sono ormai solo un ricordo grazie ai volumi ridotti e soprattutto ai prezzi tornati a livelli oltre 10 volte più bassi del massimo storico dell’estate 2022.

Secondo un articolo dell’Economist di inizio maggio 2024 (link sotto) sono incerte anche le prospettive future delle esportazioni russe di gas via tubo verso l’Asia. Sarebbe in stallo infatti la cooperazione tra Cina e Russia per il finanziamento e la costruzione del gasdotto “Power of Siberia 2” che dovrebbe collegare con la Cina  i giacimenti siberiani occidentali che ora servono l’Europa. L’Economist fa notare che se le previsioni a breve di consumo di gas in Asia sono in netto aumento, è difficile prevedere flussi sufficienti nel più lungo termine necessario ad ammortizzare qualsiasi metanodotto.

Resta florido però complessivamente il business dell’energia russa oggi. Compreso quello del gas via nave, che arriva anche in Europa in parte vanificando il ridotto transito via tubo (varie fonti parlano di oltre 20 miliardi di m3 nel 2023, oltre un terzo in più dell’anno prima). Gas di cui peraltro solo una parte viene consumato nel nostro continente, partendo la restante verso l’Asia con altre navi. Secondo un articolo di Politico del 6 maggio 2024 questo ruolo dell’Europa (in particolare la Spagna) nel transhipping di gas russo verso l’Est è cruciale per la Russia perché l’alternativa sarebbe usare gasiere rompighiaccio sulle rotte artiche, navi di cui per ora non ci sarebbe sufficiente disponibilità. Per interrompere questo ruolo dell’Europa hub del GNL russo, scrive sempre Politico, l’UE sarebbe in procinto di introdurre finalmente sanzioni sulla riesportazione ma non sul consumo europeo di gas liquefatto.

Riuscirà questo a ridurre il valore delle esportazioni energetiche russe complessive? Per ora, come abbiamo visto in precedenti puntate, le sanzioni in forma di price cap al petrolio russo hanno funzionato solo parzialmente, anche perché da Paesi che non le applicano, tra cui India, Cina e Singapore, l’Europa compra prodotti petroliferi raffinati quindi di nuovo usufruendo, seppure indirettamente, di energia russa.

Come altre volte ho notato in questa rubrica, mi sembra triste che l’Europa non usi tutte le possibilità di limitare il finanziamento all’invasione dell’Ucraina tramite acquisti di energia. Vedremo se almeno verrà deciso di evitare il mero transito di gas liquefatto. 

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martedì 23 aprile 2024

Viaggio a Fez e Rabat (Puntata 619 in onda il 23/4/24)

Una vista della medina di Fez
Tra il 19 e il 24 aprile 2024 mi sono trovato in Marocco per un impegno di lavoro e ci ho aggiunto un paio di giorni liberi per esplorare Fez e Rabat spostandomi dall'una all'altra città in treno.

Qui video e immagini.

martedì 16 aprile 2024

L'ottimismo dell'elettricità (Puntata 618 in onda il 16/4/24)

Sono stato invitato a partecipare il 13 aprile 2024 a “Un’Europa senza Euro 6”, uno dei convegni organizzati da Asimmetrie, l’associazione culturale promossa dall’economista e parlamentare Alberto Bagnai. Ho partecipato a un panel con Gianluca Alimonti, professore di energetica alla facoltà di fisica della Statale di Milano. Titolo del panel: “L’ottimismo dell’elettricità, il pessimismo della combustione”, in cui si è parlato di aspetti che tipicamente vengono dibattuti quando si affrontano questioni legate alla transizione dei sistemi energetici verso tecnologie compatibili con le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Il mio ruolo nel dibattito era quello dell’ottimista, nel senso di propugnatore dell’elettrificazione dei consumi energetici e della produzione elettrica da fonti rinnovabili. Link per ascoltare qui sotto.


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